Appendici aerodinamiche

Questo progetto nasce dal desiderio di innovare un aspetto finora considerato dai soli team MotoGp, dandone una nuova e differente visione. Infatti non si limita ad essere un puro componente di performance, ma diventa anche un accessorio di design che modifica la percezione della moto intera.
L’aerodinamica è stata studiata integrando soluzioni dal motorsport a concetti derivanti dal mondo aeronautico, come gli angoli di freccia o l’interazione tra ali e tips.
Simulazioni fluidodinamiche hanno consentito di testare differenti layout ed ottimizzare profili e geometrie, consentendo di ottenere 6 Kg di deportanza ai 150 km/h, e 17 Kg ai 250 km/h. L’efficienza ottenuta consente di limitare al minimo la forza resistente.

Non è stato applicato alcun compromesso, se non le dimensioni massime, confermando che un’aerodinamica, studiata ed ottimizzata, può essere anche un componente accattivante, che si integra perfettamente nell’estetica.
Il carico aerodinamico deportante introdotto genera un momento in contrapposizione a quello imposto dalle coppie del motore e dalla resistenza aerodinamica e porta, quindi, ad un differente comportamento della moto. Si ottiene così un aumento di stabilità e precisione dell’anteriore, una migliore accelerazione riducendo l’impennamento ed un miglior carico sull’avantreno nella primissima fase della frenata.

APPROFONDIMENTI TECNICI

Le ali sono state studiate per generare un carico aerodinamico il più efficiente possibile mantenendo limitate le dimensioni. Tramite preliminari simulazioni CFD sono stati provati differenti layout fino al raggiungimento di quello finale a superfici multiple, comunemente conosciute come flap, tale soluzione consente di aumentare la deportanza a parità di superficie. La posizione reciproca dei profili è stata definita grazie ad un algoritmo ottimizzatore.
Lo sviluppo delle superfici verso il posteriore della moto migliora l’efficienza spostando posteriormente il vortice generato dall’estremità delle ali. Tale vortice induce un aumento della resistenza e allo stesso tempo una diminuzione della capacita di sviluppare carico, un effetto chiamato in gergo tecnico upwash. Tale vortice non si può annullare ma solitamente si riesce a mitigare e a sfruttare per ridurre la resistenza, nelle auto da F1 tale effetto è ridotto da delle paratie ai lati delle ali che evitano che i flussi al di sopra e al di sotto dell’ala comunichino. Con soluzioni simili utilizzate sulle estremità delle ali degli aeroplani (winglet) è stata sviluppata la particolare unione delle estremità che è stata profilata ed orientata per sfruttare il vortice indotto, aggiungendo così una componente traente che compensa la resistenza.

Inoltre la superfice, posizionata nella zona inferiore, oltre a contribuire alla generazione del carico consente di avere la corretta rigidezza strutturale e quindi minimizzare le deformazioni dovute al carico aerodinamico.

L’integrazione di questi è stata ottimizzata grazie ad una lunga successione di simulazioni e modifiche.

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